Beniamino Caputo

Data intervista: Febbraio 2007


Beniamino Caputo

Biografia

 

Nickname in IRC: Mizar

Località: Mola di Bari (BA)

Età: 42

Professione: Informatico. Ho una azienda che cura l'informatizzazione di Enti Ministeriali nella quale ricopro principalmente ruoli tecnici (sistemista, analista, programmatore ..).

Blog: http://mizarblog.blogspot.com


Entrambi creati quando pensavo di poter avere più tempo per curarli, ma purtroppo attualmente incompleti e poco aggiornati.

Attività in Ubuntu


- In che modo sei coinvolto in Ubuntu?

Sono un membro del Consiglio della comunità italiana di Ubuntu, amministratore del forum e della mailing list ufficiali.

- Quanto tempo spendi lavorando su Ubuntu?

Direi troppo se penso a quello che avrei da fare in ufficio, troppo poco se invece penso a quello vorrei fare per mantenermi informato sugli sviluppi della distro, sui progetti comunitari e per poter rispondere adeguatamente alle esigenze della comunità italiana che sono sempre maggiori. Quantificando l'impegno direi in media 4-5 ore al giorno dedicate principalmente all'amministrazione di forum e mailing list.

- Come e quando sei stato coinvolto in Ubuntu?

Avevo letto di una nuova distribuzione Linux dal nome strano, ma non avevo dato alla notizia molta importanza. Qualche tempo dopo guardando il film "In My Country" sono stato colpito dal termine Ubuntu e dal suo significato e mi sono ricordato del CD messo da parte della 'Ubuntu Warty 4.10'. Sono andato a scovarlo e l'ho installato su un notebook iniziando ad informarmi sull'organizzazione che c'era dietro, sull'idea, sul progetto. Il concetto 'Ubuntu' mi ha subito affascinato e sono diventato utente della nascente comunità italiana contattato dall'allora Community Leader italiano (Andrea Abelli).

- Sei tra i "padri fondatori" della comunità italiana di Ubuntu, puoi dirci qualcosa riguardo la sua nascita?

Quando io sono entrato in Ubuntu, una bozza di comunità era già presente. Il canale IRC, la Mailing List ed il Forum erano già stati creati, anche se poco frequentati. Il problema che apparve evidente era una certa disorganizzazione e litigiosità che nonostante l'esiguo numero di utenti già minava il futuro della comunità stessa. Quello che alcuni di noi hanno cercato di fare è stato tentare di rifondare la comunità sulla base della esistente eliminando i problemi evidenziati: personalismi, leadership troppo marcate, disorganizzazione e mancanza di dialogo tra le parti, etc.
Da qui, insieme a Matthew East, Fabio Marzocca e Lorenzo Sfarra, siamo partiti con interminabili riunioni e centinaia di mail nella creazione di un progetto nuovo, inedito anche per quanto riguarda le altre comunità internazionali. Sostituire la figura del Leader unico con quella di un Consiglio di coordinatori che avesse come compito primario quello di coordinare e incentivare le potenzialità della comunità. Abbiamo riorganizzato i vari siti, etc. etc.

- Quando vi siete accorti che il progetto, da iniziativa pionieristica, aveva raggiunto quella massa critica che l'avrebbe portato ai numeri di oggi (oltre 17000 iscritti sul forum per circa 600 nuovi post ogni giorno ed una sempre più vivace attività sui canali IRC)?

Personalmente già dai primi passi della nuova impostazione ho notato una buona accoglienza e risposta da parte degli utenti. Il successo della comunità in ogni caso non è dovuto principalmente a noi ..... ma ad Ubuntu. La comunità accoglie, spero mostrandosi preparata, il gran numero di utenti che entrano in Ubuntu-it grazie al successo di Ubuntu. Con questo non voglio negare i meriti che la comunità italiana ha: tradurre in lingua italiana Ubuntu, dare un supporto adeguato agli utenti tramite forum, mailing list e canale Irc ha una importanza vitale, ma al momento credo sia il successo internazionale di Ubuntu a portare nuovi utenti, noi cerchiamo di non farli tornare indietro.

- Raccontaci qualche aneddoto particolarmente significativo o divertente di quei primi tempi e che ricordi con piacere.

Non ricordo aneddoti particolari, ma sicuramente ho piacere nel ripercorrere con la mente gli avvenimenti di questo periodo. Un aspetto che per me è molto importante è sicuramente l'amicizia che credo di aver instaurato con gli utenti con cui discuto frequentemente siano essi membri del consiglio, dello staff del forum o semplici frequentatori. I rapporti personali tra le persone sono le cose che ritengo più importanti, ti accrescono e restano anche quando la vita o nuovi interessi ci impediranno una frequenza costante ed assidua.

- Sei pagato per lavorare su Ubuntu?

Assolutamente no. Se dovessi considerare qualche spedizione di materiale fatto a mie spese direi che ci ho rimesso.

- A cosa hai lavorato in Edgy?

Niente di particolare. Gli impegni professionali e quelli riguardanti i compiti che ho nella comunità non mi consentono di poter dedicare molto tempo ad altre attività. Probabilmente qualche segnalazione di Bug o modifiche alla documentazione ... quando mi capita.

- A cosa stai lavorando in Feisty?

Idem.

- Quale funzionalità vorresti vedere o vedere migliorata in Ubuntu?

In Ubuntu ed in Linux in generale dal mio punto di vista c'è necessità di standardizzazione, omogeneizzazione, integrazione dando al termine un significato positivo. Non privare o porre un freno all'inventiva di chi ha voglia di fare, ma fare in modo che le cose che vengono prodotte siano sfruttate al meglio.
È necessario creare standard riguardanti funzionalità di base sulla scia della LSB non ancora adottata da tutti. Standard riguardanti l'interfaccia con cui le varie applicazioni si mostrano agli utenti per semplificarne la fruibilità. Integrare ed accorpare piccoli validi progetti in progetti più grandi in modo da risultare meno frammentati. Linux, l'open source sono una magnifica realtà, ma dal mio punto di vista, il loro utilizzo di massa è ostacolato dal fatto che la moltitudine di software prodotto si mostra all'utente in modo differente, disorientandolo e forse spaventandolo.

- Qual è la tua opinione riguardo l'uso di firmware e driver binari senza codice sorgente in Ubuntu?

È un argomento complesso che divide l'opinione degli addetti ai lavori in due fazioni ben distinte. Da una parte c'è chi sostiene che la filosofia open source debba essere seguita inderogabilmente, il software deve essere libero, quindi driver e codec proprietari non dovrebbero essere inclusi. Dall'altra c'è chi sostiene che bisognerebbe assecondare le esigenze e le richieste degli utenti che sono poi gli utilizzatori finali di Ubuntu. Esigenze molto pratiche: far funzionare il proprio hardware in modo semplice e veloce. Dando per scontato che la chiusura del codice di driver e codec non è condivisibile e che bisogna portare le case produttrici a rilasciare i sorgenti dei propri driver, quello che mi chiedo è: Come incentivare questo cambiamento ? La scelta di includere software proprietario aiuta il cambiamento ?
Temo che includendo software proprietario in Ubuntu si accetti velatamente la politica delle case produttrici, o almeno gli si mandi un messaggio negativo.
Per questo non includerei driver e codec proprietari fornendo al massimo agli utenti una procedura semplice ed automatizzata per consentirne la sua installazione. Mi piace in ogni caso pensare che un utente Ubuntu o Linux non sia un semplice utilizzatore di un sistema operativo, ma un utente con la volontà di capire e comprendere la provenienza di quel sistema, la sua filosofia, il lavoro e lo spirito che anima chi lo realizza, accettandone le differenze.

- Ultimamente sul forum si è parlato dell'adozione di Ubuntu in realtà aziendali, in varie parti d'Europa. Linux è (o sta per essere) adottato come sistema server e desktop nelle Pubbliche Amministrazioni ed ora anche un'importante azienda automobilistica francese ha scelto questa soluzione. A tuo parere, e alla luce della tua esperienza professionale, quale dovrà essere il percorso da seguire perché Ubuntu o altro software libero possa  arrivare al cuore di quelle entità spesso chiuse e centralizzate, quasi "cattedrali", che si contrappongono al "modello bazaar" del Software Libero?

Ubuntu, Linux tecnicamente sono pronti da anni. La difficoltà di penetrazione ha cause diverse dall'aspetto tecnico. C'è l'enorme diffusione di sistemi concorrenti che per molti è l'unica realtà conosciuta. Il problema è che spesso è l'unica realtà conosciuta anche da sistemisti, tecnici, amministratori di aziende che sono deputati alle scelte sia tecniche che di bilancio. C'è anche da parte di chi è tecnicamente preparato la paura di affrontare una migrazione che comporta non solo una sostituzione di sistema, ma anche il dover affrontare l'istruzione dei dipendenti spesso contrari all'impegno che il cambiamento prevede. C'è poi la diffusa illegalità che consente di avere gratis qualcosa che si dovrebbe pagare e che riduce l'appetibilità di qualcosa che gratis lo è in realtà. Illegalità purtroppo non diffusa soltanto tra i ragazzi, ma verificabile in qualsiasi ufficio pubblico, addirittura dove si dovrebbe vigilare su queste illegalità.

Informazioni legate ai computer

- Contribuisci al FLOSS (Free/Libre & Open Source Software) in altri modi?

Un po' di anni fa sono stato impegnato in attività divulgative e didattiche, ma per mia scelta, nessuna particolare attività di sviluppo. La mia attività professionale mi "costringe" a passare dalle 8 alle 10 ore al giorno sul software e, almeno per il momento,  preferisco dedicare il mio tempo "libero" ad attività diverse.

- Quale window manager/desktop environment usi e cosa ti piace di esso?

Sui desktop GNOME di cui apprezzo la pulizia e la semplicità, sui server nessuno.

- Quali programmi usi quotidianamente?

Firefox, Thunderbird, Gaim, Gnome-terminal, Gedit, ma soprattutto molto terminale e sessioni SSH.

- Che computer hai e come si chiamano?

Tre notebook, un paio di desktop e 4 server. Li chiamo con nomi di stelle: alcor, deneb, vega, sirio, etc.

- Com’è il tuo angolo computer?

Non ho un vero angolo computer ...... parlerei più di un ufficio computer. Sulla scrivania il notebook e un desktop, di fianco un paio di server ed il resto distribuiti nelle varie stanze dell'ufficio.

- Come appare il desktop?

Desktop Beniamino Caputo

- Cosa bevi mentre lavori al computer?

Acqua e qualche caffè.

- Che musica ascolti mentre sei al computer?

Non ascolto frequentemente musica in quanto spesso sono al telefono. Quelle volte in cui posso permettermelo dipende dall'umore: Genesis, Rem, Sting, Pat Metheny, De Andrè, etc. etc.

Informazioni personali

- Dove sei nato e cresciuto?

Mola di Bari, dove vivo attualmente.

- Che ricordi hai della tua infanzia?

Ricordi di un bimbo con tanti interessi, preso dalla frenesia di crescere con l'illusione di poterli realizzare tutti. L'infanzia ha questo di meraviglioso ........ è un periodo in cui tutto è potenzialmente realizzabile.

- Sposato, fidanzato o disponibile?

Sposato.

- Hai figli o animali domestici?

Un bimbo di sei anni fantastico ed una bimba che nasce tra qualche mese che mi costringerà presto a trovare un nuovo splendido aggettivo per descriverla.

- Che posti consigli di vedere a chi visita il tuo Paese?

Dipende dalle predisposizioni e dagli interessi, città d'arte, montagna, mare, paesini vari, campagne etc. ogni posto ha qualcosa da offrire al turista in grado di comprenderlo. L'importante è vivere la gente, non solo i luoghi.

- l luogo preferito dove andare in ferie?

Ho sempre amato viaggiare per scoprire, vedere nuovi posti. Le mie ferie sono sempre state dei Tour de Force, ma dalla nascita del bimbo misuro le vacanze sulle sue esigenze. In questo periodo faccio campeggio stanziale, o sarebbe meglio dire che lo fa la mia famiglia ed io solo nei fine settimana, in modo che lui possa ritrovare ogni anno i suoi piccoli amici con cui passare un paio di mesi tra mare, pineta e giochini vari.

- A cosa sei appassionato?

Ho tante passioni, fotografia, elettronica, immersioni, speleologia, astronomia, chitarra, archeologia, etc. In genere mi appassiona tutto ciò che stimola la mia voglia di comprendere.

- Che cosa significa per te il successo?

Essere soddisfatti di quello che si è, essere in armonia con se stessi. Raggiungere l'equilibrio tra l'avere giuste aspirazioni e sapersi accontentare di quelle realizzate.

- Chi ammiri di più?

Ho ammirazione per le persone che hanno avuto o hanno la forza e la determinazione di perseguire ideali siano essi grandi o piccini.

Penso a Ghandi, ai fondatori o operatori di organizzazioni umanitarie come Emergency, Save The Children, Medici Senza Frontiere, ma anche alla contadina o all'operaio che lavorano e tirano su dei figli e una famiglia con sacrifici ma con orgoglio.

- Citazione preferita?

"Non sono d'accordo con quello che dici ma darei la vita perché tu possa dirlo." (Voltaire)

Una frase che racchiude un messaggio importante soprattutto in questi giorni. Un invito alla tolleranza, ad accettare o addirittura a sostenere le diversità.

- Cibo preferito?

Gnocchi di patate, pesce, del buon vino.

- Cosa fai nel tuo tempo libero?

Da qualche anno la maggior parte del mio tempo libero, sempre troppo poco a dire la verità, è dedicato a mio figlio e alla mia famiglia.

- Album musicale che ti porteresti su un'isola deserta.

Su un'isola deserta preferirei portare cose più utili: un coltellino, dei fiammiferi, etc. ma se proprio mi costringi a farlo e mi garantisci che c'è anche un lettore in grado di farmelo ascoltare porterei forse "Foxtrot" dei Genesis o "The dark side of the moon" dei Pink floyd ..... sperando di non doverci rimanere troppo a lungo sull'isola da finire per odiarli.

- Suggerisci un sito che non sia di Ubuntu.

http://it.wikipedia.org

Domande specifiche

- Dovessi vivere fuori dall'Italia, che città sceglieresti?

La più vicina al confine italiano. Scherzi a parte non ci ho mai pensato, mi piacciono Parigi, Londra, ma sicuramente ce ne sono tante altre.

- Ultimo film che hai visto

Cars della Disney, ormai vedo solo cartoni.

- Ultimo libro che hai letto

"Codici e Segreti" di Simon Singh, Saggi BUR. Un bel libro sulla crittografia che spazia dai primi cifrari egiziani alla crittografia quantica .... del futuro.

- Branzino al forno o dentice alla griglia?

Dentice alla griglia.

- Squadra di calcio del cuore?

Inter, solo perché da ragazzino fui selezionato da un Inter Club ....... ed ebbi in omaggio le scarpette da calciatore che a 7-8 anni erano un mito per noi ragazzini.
Attualmente sono un interista che non conosce nemmeno i componenti della squadra. Seguo però tutti gli sport: pallavolo, pallacanestro, tennis, vela, etc. mi appassionano tutti, ma sinceramente pur seguendolo il calcio non mi entusiasma.

- I nostri agenti segreti ci informano che hai la passione per la Speleologia, quando hai iniziato a praticarla?

Alla fine degli anni '80.

- La discesa in grotta che ricordi con più piacere

Difficile sceglierne una in particolare. La speleologia è fatta di tante cose, battute di ricerca sui versanti delle montagne, lavori di rilevamento o documentazione fotografica, esplorazione di abissi o grotte non completamente conosciute, etc.
All'interno delle grotte devi cimentarti sempre con ostacoli imprevisti, la natura ha una fantasia infinita, trovare un modo per superarli o aggirarli. Ci sono pozzi profondi, bui, ampi che quando li scendi appeso ad una corda circondato solo dal buio ti trasmettono sensazioni fantastiche, strettoie da contorsionista al limite della praticabilità che ti mettono alla prova e se riesci a superarle ti riempiono di soddisfazione etc.
In ogni caso, se devo realmente pensare al piacere, penserei più alle sensazioni dovute allo stare insieme, agli amici speleologi, alle esplorazioni con permanenze in grotta di vari giorni dove perdi la cognizione del tempo che passa, alle sensazioni dei bivacchi, al piacere di stare insieme in un ambiente da molti ritenuto ostile, difficile, ma per noi in quei momenti amico e piacevole.

- La grotta che vorresti visitare e ancora non hai potuto

Penso al passato .... ad una grotta che avremmo dovuto esplorare in sei amici, che visitammo solo in quattro, scoprendo al rientro che il "bidone" era dovuto ad un incidente stradale e che mai più avremmo potuto fare esplorazioni insieme. (Elena, un bacio ... ovunque tu sia).

- Per concludere: si faccia una domanda, si dia una risposta.

Naaaa .... non ci posso credere, Marzullo anche tu usi Ubuntu ?