Inviato da dd3my il 25 Aprile, 2021 - 17:08
È giunta finalmente l'ora! Canonical dopo sei mesi di duro lavoro, ha rilasciato la tanto attesa Ubuntu 21.04 "Hirsute Hippo. Questa versione porta con sé numerose novità, che in parte sono già state discusse nei precedenti numeri della newsletter e che ora riprenderemo brevemente per avere un miglior quadro generale del perché si sono adottate queste particolari soluzioni.
La prima novità importante riguarda il server grafico Wayland abilitato per impostazione predefinita. Infatti, in questi anni, Canonical non si è mai arresa e, con il passare del tempo ha risolto svariati bug e blocchi riscontrati proprio a partire dalla versione 17.10 (Artful Aardvark) (che per alcuni è stato considerata come un flop), come per esempio la condivisione desktop, che ora garantisce stabilità e fluidità durante l'utilizzo. Non solo, perché l'implementazione di Wayland apre le porte anche a nuove tecnologie come Pipewire. Altra considerazione da non sottovalutare riguarda una serie di problemi che si possono riscontrare utilizzando le schede grafiche dedicate NVIDIA, per questo motivo - qualora dovesse succedere - è possibile passare a al server grafico Xorg.
Ulteriore peculiarità di Ubuntu 21.04 è il kernel linux 5.11. Questa release del kernel offre un ampio supporto hardware, come l'abilitazione delle unità di elaborazione grafica GPU AMD "Van Gogh" e "Dimgrey Cavefish", il supporto per AMD Sensor Fusion Hub (SFH) o ancora per le GPU NVIDIA. Non solo e, qui viene il bello soprattutto per gli appassionati del gaming, perché è stato incluso anche il Syscall User Dispatch (SUD) che fornisce nuove funzionalità per i livelli di compatibilità, permettendo di acquisire rapidamente le chiamate di sistema emesse da una parte non nativa dell'applicazione, senza influire sulle prestazioni della macchina in cui è installato Linux, in questo modo è possibile una migliore integrazione ed esecuzione dei moderni giochi Windows sui sistemi Linux con Proton o Wine.
Lato sicurezza invece - da notare che tale discussione era stata sollevata nel lontano 2006 - si è deciso di rendere ''privata'' la directory home, dove la maggior parte degli utenti salva le proprie informazioni sensibili. Ad annunciare questa modifica, è stato il responsabile tecnico della sicurezza di Ubuntu, Alex Murray, in un articolo pubblicato nel blog ufficiale della distribuzione. Portando all'attenzione di come tutte le versioni attuali di Ubuntu assegnino alla directory home i permessi 755 (rwxr-xr-x), ovvero la possibilità di lettura della directory anche da parte di altri utenti presenti nel sistema. D'ora in avanti però questi permessi verranno impostati su 750 (rwxr-x—) e questo significa in parole povere, che per tutti gli altri utenti presenti nel sistema sarà impossibile leggere la directory home, aumentando così la sicurezza dell'amministratore di sistema della macchina. Non solo perché è presente all'interno del programma di installazione, il supporto per specificare una chiave di ripristino, che può essere utilizzata per decrittare il disco se hai dimenticato la password.
Naturalmente lato desktop non possono mancare all'appello le fondamentali applicazioni che accompagnano ogni rilascio di Ubuntu. Su questa versione troviamo una release ibrida di GNOME 3.38 che introdurrà molte applicazioni del prossimo ambiente GNOME 40. Ciò garantirà un ecosistema di app aggiornato anche se il layout grafico rimane invariato. Questa scelta, come già discusso nel numero 2021.009, è dovuta dal fatto che l'ambiente desktop GNOME 40 porta con sé un importante cambiamento nel design che potrebbe disorientare l'abituale utente. Ciò che invece sarà molto apprezzato sarà l'implementazione del tema scuro, con miglioramenti nell'accessibilità nella navigazione abbinate a un nuovo set di icone. Detto questo, sotto il cofano sono presenti ancora, LibreOffice 7.1.2, Firefox 87, Thunderbird 78.8 e tanto altro ancora. È possibile scaricare Ubuntu 21.04 (Hirsute Hippo) dal sito ufficiale della comunità italiana al seguente link. Canonical supporterà questa versione per nove mesi, cioè fino a febbraio 2022.
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