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Newsletter Italiana #Ubuntu - 2020.007

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È disponibile la newsletter N° 007/2020 della comunità di ubuntu-it. In questo numero:

  • Ecco come eseguire installazioni parallele con snap
  • OpenShot Video Editor ottiene un aggiornamento importante con la versione 2.5
  • Rilasciato Firefox 73 con nuovi miglioramenti
  • Rilasciato KDE 5.18: ecco tutte le novità!
  • Un altro governo pianifica la migrazione da Windows a Linux!
  • Linux potrà finalmente fornire un monitoraggio normale delle temperature dell'unità SATA
  • Aggiornamenti di sicurezza
  • Bug riportati
  • Statistiche del gruppo sviluppo

 

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Newsletter Italiana #Ubuntu - 2020.006

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È disponibile la newsletter N° 006/2020 della comunità di ubuntu-it. In questo numero:

  • Come eseguire l'aggiornamento da Windows 7 a Ubuntu - Tour desktop e applicazioni
  • Canonical e AWS rilasciano il supporto per l'ibernazione di Amazon EC2 per Ubuntu 16.04 LTS
  • È arrivata la disponibilità per Ubuntu 18.04.04
  • Ubuntu sarà presente all'Embedded World 2020
  • OpenSSH 8.2 rilasciato con supporto hardware per l'autenticazione a due fattori
  • Linux kernel 5.6 quali aggiornamenti porterà con sé ?
  • Il servizio di cloud gaming di NVIDIA GeForce NOW ignora senza vergogna Linux
  • Aggiornamenti di sicurezza
  • Bug riportati

 

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Come eseguire l'aggiornamento da Windows 7 a Ubuntu - Tour desktop e applicazioni

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Con questo articolo concludiamo una piccola serie di guide improntate su come migrare dai sistemi Windows a Ubuntu. Nel precedente numero 2020.005 abbiamo intrapreso, con semplici passaggi, il processo di installazione e configurazione. Ora che Ubuntu è installato, è possibile scoprire l'aspetto e le differenze rispetto al desktop Windows, capire come installare le applicazioni ed eseguire aggiornamenti di sistema e alcune altre utili attività.Iniziamo allora!

Avviato il sistema operativo per la prima volta, ti verrà subito chiesto di configurare i propri account online - questo passaggio sostanzialmente è uguale alla configurazione di un nuovo smartphone -  e ti permetterà di integrare tutti quei servizi come Google Documents e Google Calendar nel proprio desktop Ubuntu. Inoltre, per migliorare alcuni servizi sarà possibile per esempio, inviare un rapporto di informazioni di sistema a Canonical o ancora, abilitare i servizi di localizzazione, che possono essere utilizzati dalle applicazioni che lo richiedono. L'ultimo passaggio della procedura guidata per il primo accesso mostrerà una griglia di applicazioni popolari che sono disponibili per il software Ubuntu e che si potranno installare in qualsiasi momento. Questo aspetto, per quanto semplice, è anche quello che si differenzia maggiormente rispetto a chi usa Windows per i seguenti motivi:

  • In Windows 7, gli utenti in genere visitano un sito Web, scaricano un programma di installazione (.exe o .msi) ed eseguono questi file per installare e configurare il proprio software. Alcune applicazioni dispongono di un meccanismo di aggiornamento integrato, ma la maggior parte no, e spetta all'utente gestire e aggiornare le proprie applicazioni nel modo che ritengono più opportuno;
  • In Ubuntu, invece la gestione delle applicazioni può essere eseguita in tre modi:
    • il primo è utilizzando l'Ubuntu software Center, che utilizza un modello di negozio simile al Play store di Android o iOS. Attraverso una barra di ricerca, sarà allora possibile cercare qualsiasi applicazione, altrimenti per fare una ricerca più mirata puoi utilizzare le categorie come Audio, Giochi, Produttività etc;
    • il secondo è quello di fornire due formati (simile per certi versi a Windows): .deb e snap. Gli snap hanno diversi vantaggi rispetto ai pacchetti .deb, come per esempio sono: applicazioni autonome, con isolamento di sicurezza e aggiornamenti automatici, progettati per essere utilizzati sul desktop, nel cloud e nei dispositivi IoT. Gli snap possono essere eseguiti su Ubuntu e su qualsiasi altra distribuzione Linux con supporto snap, il che li rende più facili da sviluppare e distribuire, cosa che tradizionalmente non è stata facile in Linux perché alcune applicazioni precedentemente venivano distribuite in entrambi i formati mentre altre no. Lo Snap Store offre applicazioni caricate e gestite direttamente dai loro editori ed è disponibile come applicazione desktop, oppure è possibile sfogliare il catalogo attraverso il sito Web ufficiale. Snap Store ha oltre 2.000 applicazioni stabili disponibili per l'uso;
    • il terzo metodo è quello di usufruire di un utilissimo strumento ad interfaccia testuale presente all'interno del sistema, denominato Terminale. Qualora si voglia installare un applicazione, basterà digitare il seguente comando:
       
      sudo apt-get install nome_del_programma
       
      Questo strumento è consigliato a tutti quegli utenti che hanno una certa manualità con i sistemi Linux, quindi consigliamo naturalmente ai neofiti di usufruire delle prime due soluzioni citate.
Lato desktop Ubuntu ha un layout diverso da Windows perché sono presenti due pannelli, uno in alto e uno sulla sinistra denominato dock che contiene scorciatoie per le varie applicazioni preferite. Il primo pannello contiene tre aree tra loro separate che contengono in ordine: il menu delle applicazioni e ricerca posizionato nell'angolo sinistro, Calendario e notifiche nel mezzo e sulla destra applet di configurazione di sistema come indicatore wifi, batteria, volume, bluethoot etc. Per impostazione predefinita, Ubuntu viene fornito con diverse applicazioni come Firefox, Thunderbird, LibreOffice, Rhythmbox e poi qualora si avesse bisogno di installare applicazioni aggiuntive, basta seguire il procedimento sopra descritto. Mentre per gestire i diversi componenti hardware o software attraverso il tasto Windows si entrerà all'interno della modalità di ricerca del sistema Ubuntu dove verranno elencate tutti programmi installati che servono per la configurazione del sistema. Una precisazione da fare a questo punto è che, se l'hardware all'interno del proprio computer richiede dei driver proprietari, alcuni di essi potrebbero non essere disponibili, infatti, se si utilizza una scheda grafica Nvidia, Ubuntu verrà eseguito con un driver Nouveau open source per impostazione predefinita. È possibile avviare lo strumento Driver aggiuntivi per cercare e installare tutti i driver proprietari richiesti dal sistema attraverso il percorso Attività → Driver aggiuntivi.
Speriamo che questo viaggio vi sia piaciuto e non vediamo l'ora di condividere altre esperienze future con tutte le persone che ci seguono, inoltre, invitiamo tutti quanti a visitare la nostra documentazione, dove potrete trovare qualsiasi tipo di guida per configurare al meglio la propria distribuzione Ubuntu.
 
Fonte:

 

Newsletter Italiana #Ubuntu - 2020.005

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È disponibile la newsletter N° 005/2020 della comunità di ubuntu-it. In questo numero:

  • Come eseguire l'aggiornamento da Windows 7 a Ubuntu - Installazione
  • Ubuntu 20.04 conferma la sua scelta del kernel linux
  • Finalmente corretta la vulnerabilità presente in Sudo!
  • La Free Software Foundation chiede di rendere Windows 7 open source!
  • Aggiornamenti di sicurezza
  • Bug riportati
  • Statistiche del gruppo sviluppo

 

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Come eseguire l'aggiornamento da Windows 7 a Ubuntu - Installazione

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Una delle maggiori difficoltà incontrate dalle persone è l'installazione di un nuovo sistema operativo nel proprio dispositivo. Questo aspetto è dovuto prevalentemente da due semplici situazioni: la prima al fatto che la stragrande maggioranza delle persone acquista i computer con il sistema operativo già installato, mentre la seconda, che può essere anche una conseguenza della prima motivazione, è che non ci si è mai imbattuti o almeno intrapreso un processo di installazione di un nuovo os. Per questo attraverso una serie di articoli, cercheremo di rendere quanto più semplice possibile questi passaggi. Nel precedente articolo - 2020.004 - si è fatta un'ampia panoramica sulla fase di preparazione discutendo delle differenze tra Windows e Ubuntu, la parità del software, il supporto hardware e il backup dei dati. Oggi invece, mostreremo come installare Ubuntu in sicurezza e con semplicità. L'installazione prevede diversi fasi:

  • Scaricare il file .ISO di installazione, questo non è altro che un file con le stesse funzionalità di un file .exe in Windows per la configurazione di un'applicazione. Ad esempio, se scarichi Ubuntu, troverai un file chiamato ubuntu-18.04.3-desktop-amd64.iso nella cartella download;
  • È necessario copiare il file .ISO di installazione su un dispositivo esterno, un DVD o una chiavetta USB. Questo passaggio verrà fatto con uno strumento dedicato che prende il nome di UNetbootin, che preparerà correttamente il dispositivo esterno per l'uso e memorizzerà il contenuto del file di installazione su di esso. Prima di procedere, dobbiamo precisare la presenza di due opzioni disponibili all'interno del software: 1) scaricare Ubuntu direttamente dallo strumento e quindi copiarlo sull'unità USB, 2) caricare un'immagine ISO precedentemente scaricata;
  • Collegare il supporto esterno, che esso sia il posizionare un DVD nel vassoio o inserire una chiavetta USB in una porta USB e successivamente, è necessario avviare il tutto. Precisando che alcuni computer sono configurati per farlo automaticamente una volta riavviati mentre in altri casi, sarà necessario accedere - durante l'avvio del computer - alla configurazione del BIOS utilizzando i tasti F2 o ESC, quindi modificare l'ordine di avvio dell'hardware. Avviare il dispositivo esterno sul tuo computer;
  • Una volta che il computer identificherà correttamente il supporto esterno, avvierà il sistema operativo - in questo caso Ubuntu - su questo supporto. Non preoccuparti per i tempi, l'installazione non inizierà immediatamente e se lasciato senza interazione da parte dell'utente, si avvierà in modalità live, il che significa che l'hardware, quindi l'hard disk all'interno del dispositivo non verrà utilizzato, e in questo modo è possibile testare, cioè provare le applicazioni e verificare che l'hardware disponibile (scheda video, processore etc.) nel proprio dispositivo sia supportato correttamente. Questo metodo permette di sperimentare in sicurezza Ubuntu prima di decidere di apportare modifiche;
  • Il passo successivo è l'effettiva installazione del sistema operativo, il quale in automatico ti avviserà che le modifiche verranno scritte sul tuo disco rigido e a questo punto se non si è sicuri al 100% è possibile tornare indietro altrimenti si da la propria approvazione e si procede. Al termine dell'installazione, e al successivo riavvio del computer, Ubuntu verrà avviato.

Occorre fare una piccola precisazione, perché è chiaro a questo punto, che esistono diversi modi in cui è possibile configurare i propri sistemi operativi: non è univoco per Ubuntu; questo è vero per tutti i sistemi operativi presenti nel mercato. Possiamo allora decidere se optare per avere:

  • Un singolo sistema operativo sul computer - questo è il tipico scenario che adottano la maggior parte delle persone. È relativamente semplice da configurare e gestire perché all'interno del disco rigido è presente un solo sistema operativo. La maggior parte degli utenti di Windows 7 avrà PC desktop o laptop configurati in questo modo;
  • Un dual boot - si tratta sostanzialmente di una configurazione in cui sono installati due sistemi operativi sullo stesso computer, che possono risiedere su un disco rigido separato oppure sullo stesso, facendo attenzione a ''partizionare'' ad-hoc il disco. Nella configurazione con il doppio sistema durante l'avvio del dispositivo viene visualizzato un menù che consente all'utente di scegliere il sistema operativo che desidera eseguire. Sui sistemi fisici, è possibile eseguire solo un sistema operativo alla volta e alternare il loro utilizzo con un semplice riavvio. Una configurazione base potrebbe essere Windows 7 e Ubuntu;
  • Avvio multiplo - come il dual boot, ma con l'aggiunta di  tre o più sistemi operativi;
  • Virtualizzazione - Questo procedimento ci permette di eseguire - o più comunemente in gergo virtualizzare - un intero sistema operativo su un altro sistema operativo attraverso un software dedicato chiamato hypervisor. Il software hypervisor (p.es. Virtualbox, Qemu etc.) viene eseguito sul sistema operativo host e consente di creare macchine virtuali che emulano l'hardware, permettendo di installare un sistema operativo guest su questo hardware emulato e utilizzarli fianco a fianco senza dover riavviare il proprio dispositivo ogni qualvolta si voglia usare un sistema piuttosto che un altro. Il processo di virtualizzazione non è banale, ma è un modo utile di testare nuovi sistemi operativi senza doverli installare su un hardware fisico.

Una volta avviato l'hardware su cui si è andato a copiare il sistema operativo, il programma di installazione di Ubuntu ti informerà in automatico che avrà trovato un altro sistema (Windows 7) installato sull'hard disk, e suggerirà diverse opzioni:

  • quella di installare Ubuntu insieme a Windows, e in questo caso lo stesso programma di installazione verrà in aiuto all'utente cercando di trovare la partizione più adatta, ti consentirà di ridurla, creare una nuova partizione nello spazio libero dopo il ridimensionamento e installare Ubuntu su di essa. Questo è quello che precedentemente abbiamo chiamato dual-boot, inoltre questo passaggio, che possiamo definire di transizione, permette, fino a quando non si sarà presa un po di familiarità con l'utilizzo di Ubuntu, di non alterare i dati presenti su Windows 7;
  • se invece decidi di voler sostituire Windows 7 con Ubuntu dovrai formattare l'intero disco rigido e configurare Ubuntu come unico sistema operativo. Se è stato eseguito il backup dei dati in modo sicuro da Windows 7, è possibile utilizzare questa opzione. Se non sei sicuro, il modo migliore è iniziare con l'opzione dual-boot e infine sostituire completamente Windows 7 una volta che sei sicuro di usare Ubuntu;
  • se il programma di installazione non può configurare la partizione in modo automatico, sarà necessario configurare manualmente le partizioni. Inoltre, per chi volesse andare a vedere come saranno partizionati i dischi, tra le varie applicazioni di Ubuntu è presente un'importante utility chiamata Gparted che vi mostrerà quanto appena detto. Per chi volesse intraprendere questa strada al seguente link è presente la guida fornita dalla comunità Ubuntu-it che vi seguirà passo per passo.
Al termine dell'installazione e dopo aver riavviato il computer, verrà visualizzato un menu di testo all'avvio e sarà possibile selezionare il sistema operativo in cui eseguire l'avvio: Ubuntu o Windows 7.
 
Fonte:

Newsletter Italiana #Ubuntu - 2020.004

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È disponibile la newsletter N° 004/2020 della comunità di ubuntu-it. In questo numero:

  • Come eseguire l'aggiornamento da Windows 7 a Ubuntu - Considerazioni su hardware e software
  • La presentazione del programma di installazione di Ubuntu ottiene un aggiornamento focale
  • Full Circle Magazine Issue #153 in inglese
  • Rilasciato LibreOffice 6.4 con nuove funzionalità!
  • Kernel Linux 5.5 rilasciato!
  • KDE Plasma 5.18 includerà uno strumento di report di sistema, rigorosamente opt-in
  • Aggiornamenti di sicurezza
  • Bug riportati
  • Statistiche del gruppo sviluppo

 

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Come eseguire l'aggiornamento da Windows 7 a Ubuntu - Considerazioni hardware e software

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Nel numero 002.2019 della newsletter insieme all'articolo di Rhys Davies intitolato Why you have upgrade to Ubuntu, si è discusso dei vari motivi del perché molti utenti in possesso di Windows 7 si trovino, data la fine del supporto di esso, in un limbo fatto di considerazioni e decisioni che dovranno prendere. Questo articolo - insieme a tanti altri che usciranno più avanti - avrà l'obbiettivo di aiutare gli utenti Windows a migrare dal loro vecchio sistema operativo a Ubuntu. Le prime considerazioni che andremo a fare saranno riguardanti i primi passaggi per la migrazione: relativi al software, all'hardware e al backup dei dati. Prima di iniziare, è importante chiarire e definire alcuni dei gerghi tecnici che utilizzeremo più avanti come:

  • Sistema operativo (Linux) - Con il termine Linux si intende una famiglia di sistemi operativi, quali Ubuntu, Debian, Fedora etc, aventi la caratteristica comune di utilizzare come nucleo il kernel linux;
  • Versione - Rinominata con un codice numerico 16.04 o 18.10, che indica YY.MM del rilascio e dal nome, per esempio: Ubuntu 18.04 si chiama Bionic Beaver;
  • Ambiente Grafico - Include desktop, barre degli strumenti, temi e altri elementi di stile. Gli ambienti desktop sono generalmente strettamente associati alla distribuzione, ad esempio Ubuntu utilizza l'ambiente desktop GNOME, mentre Kubuntu utilizza l'ambiente desktop Plasma.
La prima domanda che poniamo è: quale opzioni hanno gli utenti di Windows 7? Prima di tutto ricordiamo che a partire dal 14 gennaio 2020, il sistema operativo non è più supportato, a meno che non si stia pagando per un supporto esteso. Ricordiamo inoltre, che l'esecuzione di un sistema operativo che non riceve più aggiornamenti e patch di sicurezza può essere problematica in alcuni scenari per cui la soluzione può essere racchiusa in tre scenari:
  • Acquistare un nuovo computer - dove è preinstallato un sistema operativo supportato come Windows 10, macOS. Questa è probabilmente l'opzione meno invadente, soprattutto se si era già pianificato di cambiare l'hardware;
  • Eseguire l'upgrade a Windows 10 - questa sarà la scelta principale di un gran numero di utenti che potranno aggiornare il proprio sistema eseguendo Windows 10 Media Creation Tool, che aggiornerà la loro istanza di Windows 7 a Windows 10;
  • Eseguire l'upgrade a un'alternativa non Windows -  Questo significa Linux. I vari vantaggi di questi passaggi è che: la maggior parte delle distribuzioni Linux sono gratuite, non hanno condizioni di licenza, girano su qualsiasi tipo di hardware con l'unico compromesso che richiede l'apprendimento di nuovi termini e modelli di utilizzo, il che può essere piuttosto impegnativo ma nulla di impossibile.

Approfondiamo il terzo punto e il motivo del perché occorre considerare Ubuntu come alternativa a Windows 7, può esser fatto attraverso l'analogia con gli smartphone. Perché iPhone o perché Android? Entrambi i sistemi offrono alcuni vantaggi e svantaggi e soprattutto impongono anche i propri modi di fare le cose. Ma tutto dipenderà da ciò che meglio si adatta alle esigenze dell'utente. Infatti, Ubuntu è una delle principali distribuzioni Linux e open source, ed è sviluppata e supportata da Canonical e viene fornito con un ricco ecosistema di software come ad esempio: Firefox, Chrome, Skype, Steam, Spotify, VLC e tanto altro. È un sistema robusto e sicuro, ha un modello di rilascio semestrale (aprile e ottobre, da cui i numeri di versione 18.04, 19.10) mentre ogni due anni, ad aprile, viene rilasciata una nuova versione LTS (Long Term Release Support), che viene fornita con cinque anni di aggiornamenti e correzioni di sicurezza. La prossima versione LTS uscirà ad aprile 2020. Parallelamente, è importante menzionare anche i motivi per cui uno potrebbe non essere in grado di migrare su Ubuntu o qualsiasi altro tipo di distribuzione Linux, per esempio:

  • Richiedono software specifici che non sono disponibili su Ubuntu. Proprio come le differenze nelle applicazioni tra dispositivi mobili (iOS e Android), così come per Windows e Ubuntu. Queste differenze come ben tutti sanno sono dovute al fatto che Windows è il desktop più popolare al mondo (all'incirca l'85% di utilizzo totale). Anche se, oggigiorno sono presenti comunque software equivalenti, per chi fa grafica su Windows editerà le proprie immagini con Photoshop, mentre chi lavora con Linux, con GIMP e cosi via. In questo caso si potrà parlare come abbiamo detto prima di "esigenze dell'utente" o anche di "abitudini";
  • What a hassle che tradotto in italiano significherebbe che seccatura, riguarderebbe il tempo necessario per apprendere un nuovo modello di utilizzo, dirottando cosi l'utente a continuare a utilizzare un desktop Windows. Per tali utenti, la migrazione potrebbe essere un'esperienza frustrante;
  • Conoscenze tecniche necessarie per installare e configurare un sistema operativo da soli. Di questi tempi credo che ciò sia solo una scusa nel non voler perdere tempo nel fare una cosa. Basti vedere la quantità di articolo presenti nel sito ufficiale Ubuntu-it, o in giro per internet. In casi estremi si può risolvere il tutto con l'acquisto di un nuovo computer con Ubuntu preinstallato.
Il passo successivo è il backup dei proprio dati, perché in generale nel nostro dispositivo abbiamo prevalentemente due tipi di dati: i primi sono i nostri file personali come foto, video, documenti mentre i secondi sono le impostazioni dell'applicazione, tipo i segnalibri nei rispettivi browser web, temi, sfondi e altri componenti. Su Windows 7, i dati personali possono risiedere ovunque sul disco, ad esempio nelle cartelle predefinite come Documenti, Immagini, oppure potresti avere una cartella personalizzata come C:\ o anche memorizzarli su un'unità separata, come D:\. Detto questo, è possibile scegliere che tipo di backup effettuare se:
  • Backup locale -  crea una copia dei tuoi dati su un altro disco rigido. Preferibilmente su un'unità esterna che è possibile rimuovere, in modo da non eliminare accidentalmente nulla durante l'installazione del nuovo sistema operativo;
  • Backup di rete - archivia una copia dei tuoi dati su un altro computer della tua rete;
  • Backup su cloud -  anche se questa soluzione non viene vista benissimo dagli utenti. Ma può essere un metodo di backup adatto in alcuni casi. Ad esempio, potresti utilizzare un servizio di backup cloud come !OneDrive, Google Drive o Dropbox per sincronizzare periodicamente i tuoi dati nel tuo account cloud.
Naturalmente, siamo comprensivi del fatto che cambiare il sistema operativo su un proprio dispositivo non è il massimo del divertimento, ma con un briciolo di dedizione e con questo breve articolo speriamo di avervi fornito una buona panoramica sulle possibilità in gioco che sono presenti.
 
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